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Il Vaticano difende ancora gli omosessuali


Leggi anti-gay, Vaticano contro l’Uganda. Cardinale Peter Turkson: “Non sono criminali” - Il presidente del Consiglio Vaticano per la Giustizia e la Pace ha preso una posizione ufficiale: il Paese africano deve cambiare le proprie leggi omofobiche: gli omosessuali non dovrebbero essere sentenziati con il carcere a vita. E ha fatto appello alla comunità internazionale affinché intervenga

BRATISLAVA – Con la sua frase “chi sono io per giudicare?” è stato Papa Francesco a dare il via a un’apertura sempre più netta del Vaticano sull’omosessualità. Ma questa volta la critica è partita da un cardinale. L’appello di Peter Turkson, cardinale del Ghana, è stato chiaro e ufficiale: l’Uganda dovrebbe revocare le pene previste dalle sue leggi anti-gay. Presidente del Consiglio Vaticano per la Giustizia e la Pace, Turkson ha detto: “Gli omosessuali non sono criminali” e non dovrebbero essere sentenziati con il carcere a vita.

Parlando con i giornalisti a Bratislava dove partecipava alla conferenza della chiesa cattolica sui diritti umani, il cardinale ha aggiunto che il Vaticano ha fatto appello alla comunità internazionale affinché intervenga. A causa delle sue leggi l’Uganda ha già avuto un notevole taglio di fondi, la Banca Mondiale ha rinviato un prestito di 90 milioni di dollari previsto per il sistema sanitario del paese.

Francesco è la "persona dell’anno" per tanti omosessuali

Francesco, il capo della Chiesa Cattolica Romana, è stato eletto ‘persona dell’anno’ anche da molti omosessuali a motivo di queste sue parole lusinghevoli nei loro confronti: «Se qualcuno è gay e cerca il Signore in buona fede, chi sono io per giudicare?» Ecco dunque la maniera per farsi amici gli omosessuali, bisogna rifiutarsi di giudicarli.

Quanto a noi però continueremo a giudicarli per quello che sono, ossia dei peccatori che devono ravvedersi e convertirsi dai loro peccati e credere nel Signore Gesù Cristo altrimenti quando moriranno scenderanno nelle fiamme dell’inferno.

Il Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino condanna di apostasia Papa Bergoglio perché "promuove l'omosessualità"

                   
Dichiarazione dell’anatema su Francesco Bergoglio

     
Oggi, il 2 agosto 2013, la Chiesa cristiana orientale celebra la festa del santo profeta Elia. In questo giorno il Patriarcato Cattolico Bizantino in autorità di Dio Uno e  Trino dichiara l’anatema  –  la  maledizione di  Dio  (secondo  Galati 1, 8-9)  sul vescovo di Roma Francesco Bergoglio. Il motivo è che egli ha abusato dell’ufficio ecclesiastico per violare le leggi di Dio. Egli promuove immorale mentalità dell’omosessualità che è contraria all’essenza del Vangelo e distrugge tutti valori morali.

Con questo Francesco Bergoglio è escluso dal Corpo invisibile di Cristo. Il suo ufficio nell’organizzazione visibile della Chiesa occupa illegalmente.

Inoltre, con il suo silenzio ex-Papa Francesco ha approvato eresie 
contemporanee e con suoi gesti ha inoltre approvato il sincretismo con il paganesimo. Eresie contemporanee negano l’ispirazione divina della Scrittura, la divinità di Cristo, l’unicità della Sua morte redentrice sulla croce e la sua reale e storica risurrezione.

L’omosessualità promossa da Francesco Bergoglio è il frutto delle eresie contemporanee e del sincretismo.

Ogni vescovo, sacerdote ed  ogni credente cattolico sono tenuti a separarsi 
interiormente dall’apostata  Francesco.  Non  possono  più  obbedire  a  lui  né  alla struttura alla guida della quale egli sta. Se il vescovo o sacerdote ricorda il suo nome nella Divina Liturgia, dichiara pubblicamente di essere in comunione spirituale con l’apostata. Anche su di lui grava la maledizione di Dio – l’anatema. I credenti sono tenuti all’obbedienza a Dio e devono separarsi da questi traditori di Cristo. Non possono più obbedire loro. Se non l’avranno fatto anche loro incorreranno in maledizione di Dio – l’anatema.

Francesco Bergoglio già prima ha espulso lo Spirito Santo ed ha accolto lo spirito dell’anticristo. Lui non era e non è il Vicario visibile di Cristo. Egli è servo dell’anticristo e conduce le anime ingannate verso la perdizione eterna.

Francesco: «Chi sono io per giudicare un gay?»


Sta facendo discutere in tutto il mondo la domanda di Francesco «Chi sono io per giudicare un gay?», e molti Evangelici sono convinti che lui ha parlato bene, perchè ha semplicemente confermato quello che ha detto Gesù Cristo: “
Non giudicate” (Luca 6:37).

Innanzi tutto voglio far notare la solita ipocrisia e falsità di questo papa, perchè lui quando vuole giudica, eccome se giudica gli altri.

Francesco chiama gli omosessuali ‘fratelli’


Parole pronunciate oggi dal capo della Chiesa Cattolica Romana: ‘Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d’affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby…questo è il problema più grave’.http://www.corriere.it/cronache/13_luglio_29/intervista-papa
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