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LA LEGGENDA DEL CARCERE MAMERTINO


Come tutti sanno la pena detentiva era sconosciuta al diritto romano, pertanto tale carcere era prettamente un luogo dove si conduceva chi doveva essere starngolato o decapitato, non certo comuni condannati “ad bestias” nei circhi. L’ambiente è relativamente angusto e collegato ad un piano sottostante attraverso una botola. L’attuale scala che collega i due piani è tardo medioevale.

È noto che in questo “buco” vennero gettati i cadaveri di prigionieri “illustri” 

MARGHERITA GARDUCCI: come Schliemann ed Evans “trovò quello che aveva deciso di trovare”


Poiché da diversi secoli la cripta sottostante l’altare papale accoglieva le tombe dei papi scomparsi, Pio XII ordinò di risistemare l’area perché vi si potesse accogliere il sarcofago di Pio XI.
Gli scavi vennero affidati al professor Enrico Josi, ai gesuiti Antonio Ferrua ed Engelbert Kirschbaum, all’architetto Bruno Maria Apollonj Ghetti e furono svolti sotto la direzione di monsignor Ludwig Kaas.

IL MITO DI PIETRO A ROMA - Un mito apostolico romano


Per secoli nessuno ha mai osato mettere in dubbio che San Pietro fu il primo Vescovo di Roma e qui venne martirizzato sotto la persecuzione di Nerone del 64 d.C.


Pochi tuttavia sanno che non esistono prove storicamente e filologicamente sostenibili che ciò sia avvenuto, che tutta la tradizione che ha tramandato tale venuta si è formata oltre un secolo dopo i fatti e che in Turchia e Siria esiste una tradizione ugualmente solida che attesta che Pietro operò tra la Palestina e la Siria, dove morì come Vescovo di Antiochia.
Il mito del soggiorno di Pietro a Roma nacque tardivamente, almeno 150 anni dopo la morte di Gesù, e venne costruito a tavolino per affermare il traballante primato del Vescovo di Roma sulle altre diocesi dell’Impero.
Come spiegare allora un fatto dato per certo dalla totalità dei cattolici?

LA SCOPERTA DELLA TOMBA DI PIETRO A GERUSALEMME - 1953 di F. Paul Peterson


Mentre visitavo un amico in Svizzera, sentii parlare di quella che secondo me è una delle più grandi scoperte dal tempo di Cristo: che cioè Pietro è stato sepolto a Gerusalemme e non a Roma.
 La fonte di questa notizia incontrollata, scritta in italiano, non era chiara, e lasciava considerevole spazio al dubbio o piuttosto all’interrogativo. Roma era il posto in cui potevo investigare in proposito, e se tale esperienza era incoraggiante, poteva rendersi necessario un viaggio a Gerusalemme per poter raccogliere valide informazioni di prima mano sul soggetto.

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